DOMANDA: Mio fratello con disabilità è inserito in una struttura residenziale socio sanitaria e il comune rifiuta di coprire la quota “sociale” sulla base dei redditi posseduti da noi fratelli. E’ corretta questa prassi?
RISPOSTA: No. E’ illegittima la prassi dei Comuni che in alcuni casi prevedono l’estensione dell’obbligo della compartecipazione ai civilmente obbligati agli alimenti ai sensi dell’articolo 433 del codice civile (coniuge, figli, generi, suoceri, fratelli) visto che non esiste una specifica previsione legislativa in tal senso. Anche in tali circostanze, quindi, l’onere è a carico dei Comuni, fatta salva la compartecipazione da parte dell’interessato in base all’ISEE, familiare o per prestazioni socio- sanitarie residenziali (si veda anche Tar Marche sent. n. 427/2018).
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